Casa GC

L’intero organismo edilizio, alterato dal punto di vista architettonico e strutturale nella prima metà del ‘900, è caratterizzato da un forte sviluppo verticale che gli permette di superare il notevole dislivello presente tra i due prospetti opposti, dato dal naturale declivio dell’altura su cui è stato costruito il paese.

Mentre il prospetto frontale dell’edificio si affaccia sulla principale via del borgo antico di Montepulciano, il prospetto posteriore apre la vista sul paesaggio della Val di Chiana senese. È l’incontro tra paesaggio e struttura urbana a definire i parametri progettuali per la ristrutturazione.

L’intervento pone le sue basi sulla conformazione planimetrica dell’edificio, costituita da due volumi interconnessi che ruotano lungo il loro asse comune. Le direttrici sviluppate dalle pareti perimetrali, sono state utilizzate per costituire i nuovi ambienti, definire i percorsi e realizzare gli arredi fissi.

La ricostruzione del livello intermedio, ha consentito la suddivisione dello spazio in due piani connessi da una scala stesa in acciaio aperta. Al piano terra trovano spazio gli ambienti della zona giorno mentre al livello superiore sono stati disposti una camera e i relativi servizi serviti da un disimpegno che si affaccia direttamente sulla scala.

Le ampie finestrature della zona giorno inondano di luce le nuove volumetrie e incorniciano il contesto alternando scorci di mura storiche a vedute panoramiche che talvolta si compenetrano e si fondono in un’unica immagine.

L’utilizzo di legnami per pavimenti e arredi bilanciano l’aspetto minimalista degli ambienti in cui trovano spazio anche elementi brutalisti disegnati e realizzati su misura per la committenza.

La zona living pensata come uno ambiente mette in risalto gli elementi di arredo essenziali personalizzati come il tavolo da pranzo in cemento e il mobile tv. All’interno della cucina, la cui disposizione è stata progettata assecondando l’irregolarità geometrica della planimetria, l’isola centrale definisce lo spazio e i percorsi mentre il mobilio alto occupa l’intera parete alternando il piano di lavoro alle colonne, una delle quali cela una piccola dispensa.

Al centro l’isola monolitica disegnata su misura si trasforma in un elemento scultoreo pensato come oggetto lavorato per sottrazione, la cui opera di sfaccettatura rivela l’elegante intimità della materia “cavata”.